Agnana Calabra

Dal sito web del Comune

Storia

Agnana fu edificata attorno al 1343 nei pressi di un convento di monaci basiliani collocato in cima al monte Sant’Agnana (da cui le deriva il nome), ad opera del Barone di Mammola, il quale, per accrescere il feudo fece insediare gli addetti alla custodia dei numerosi armenti della zona ed alcune famiglie contadine per la coltura delle terre. Nel febbraio del 1550 Giovanbattista Carafa, marchese di Castelvetere (oggi Caulonia) cedette per 7.000 ducati i casali di Agnana e Mammola a Giovanni Gagliego, e dopo appena un secolo la stessa Agnana divenne casale di Mammola. Nel 1667, Diego Joppolo ne faceva vendita a Maria Ruffo la quale comprava il casale a nome del figlio Giovanni Spina da Melicuccà. Successivamente passò ai Barreta Gonzaga che lo vendettero nel 1748 ai De Gregorio il cui dominio restò fino al 1806, anno dell’eversione della feudalità. Il terribile terremoto del febbraio del 1783, che procurò la morte a 10 persone e produsse danni valutati intorno ai 30.000 ducati, diroccò anche la chiesa del patrono San Basilio. Questa, ricostruita, fu quasi di nuovo distrutta da un uragano il 23 gennaio del 1885. Ma già in precedenza un altro uragano aveva causato ingenti danni alle abitazioni e agli edifici sacri. Il 19 maggio del 1846 Ferdinando II di Borbone, accompagnato dalla moglie Maria Teresa d’Austria e dall’erede al trono principe Francesco, si recò a visitare i giacimenti minerari di lignite e antracite che costituivano fondate speranze di occupazione e sviluppo per le popolazioni del circondario, abbondantemente sfruttate prima dai Borboni (sino al 1850) dopo dalla popolazione locale (sino alla seconda guerra mondiale). L’antracite, quì estratta, venne utilizzata per la costruzione della linea ferrata italiana (Roma-Frascati) nel 1882. Il primo treno a carbone, partiva fra le grida di gioia “Viva l’Italia, Viva la Calabria”. Comunque la sua vera ricchezza è costituita da alcune sorgenti d’acqua minerale, di cui una sulfurea, due clorurate, una ferruginoso-sulfurea, situate in località Junchi. Purtroppo, nonostante siano pregiate (sono state infatti classificate, dopo accurate analisi, “Termominerali”, cioè adatte alla cura di varie malattie), sono scarsamente sconosciute. Esistono tuttora, nei pressi, i ruderi di alcune vasche, che in passato venivano utilizzate per le cure terapeutiche.  Inoltre il paese venne interamente e duramente colpito dal terremoto del 1905. L’ordinamento francese del 1811 e Ferdinando II di Borbone (con sua legge 1.5.1816) classificarono Agnana (594 ab.), villaggio di Canolo. Venne elevato a comune nel 1841, passando così dal circondario di Gerace a quello di Siderno, allora costituito. Assunse l’attuale denominazione nel 1881. Nel 1933 veniva disposto il consolidamento dell’ abitato a totale carico dello Stato. Agnana diede i natali a Rocco Nicola Sità (1.12.1908), definito anarchico e “propugnatore di idee non tollerabili dal regime fascista”. Nel 1946 fu eletto sindaco l’avv. Domenico Mammoliti.

Monumenti

La Chiesa della Misericordia

Il Barone di Mammola fece costruire la chiesa verso il 1343, come risultava da una lapide, e come lasciò scritto l’arciprete Sangiorgio nel registro dei battezzati del 1825. La chiesa fu dotata di molti beni; era stata eretta sul luogo dove oggi sorge il Calvario; ma un uragano l’ha completamente abbattuta il 14 marzo 1813. Rimasto il paese privo del sacro edificio, il popolo, per soddisfare all’obbligo della messa festiva, andava a Siderno, a Prestarona, ed a Canolo. Finalmente dopo lunghe divergenze tra Arciprete e Sindaco per la scelta della località, si pose mano alla costruzione della chiesa della Misericordia, che per deficienza di mezzi fu costruita a diverse riprese. L’Arciprete Sangiorgio fece costruire a sue spese la sacrestia, ed ingrandì la chiesa, che era angusta, e, portatala a compimento, con l’annuenza del Vescovo, l’ha egli stesso benedetta.

La Chiesa di San Basilio

Nel 1763 aveva avuto luogo la costruzione dell’altra chiesa dedicata al Patrono S. Basilio, col concorso del popolo e della pia signora Gagliardi, per grazia ottenuta dal gran Santo. Ma, sopravvenuto il terremoto del 1183, riportò gravi danni, e per molti anni fu lasciata in totale abbandono. Rifatta in seguito, fu nuovamente diroccata dall’uragano del 23 gennaio 1885. L’Arciprete Lombardo la ricostruì nel 1907.

Feste e manifestazioni

Descrizione: Ad Agnana Calabra, ricorre ogni anno la festa in onore di San Basilio Magno patrono della cittadina. La manifestazione, si svolge il 14 giugno, e vede una grande affluenza di visitatori provenienti anche dai paesi limitrofi. Un’altra manifestazione è intitolata alla Madonna della Misericordia, la festa si svolge il giorno 18 agosto, con processione, fuochi d’artificio e ballo del “Cavalluccio”. Durante le due manifestazioni la cittadina viene abbellita con una meravigliosa illuminazione lungo le vie principali e da numerose bancarelle, provenienti da varie località, dove si possono acquistare dolci locali, souvenir, ecc.