Anoia

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Anoia (Anòi in calabrese[3]) è un comune italiano di 2.184 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria, in Calabria.

Il territorio del comune risulta compreso tra i 45 e i 369 metri s.l.m., mentre l’escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 324 metri.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome, secondo Rohlfs, deriverebbe dal greco άνωγεον, che significa “in alto” o meglio “luogo posto in alto”.[3][4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Baronia dal 1270, diviene Marchesato nel 1664, comune il 4 maggio del 1811.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Le sue origini sono tuttora incerte, potrebbero risalire al V-IV secolo a.C., quando gli antichi coloni della Magna Grecia cominciarono a sbarcare sulle coste ioniche dell’odierna Calabria (VII secolo a.C.) fondando dei centri economici e culturali. I locresi, per raggiungere le colonie del Tirreno seguivano delle vie interne, lungo le quali costituivano degli insediamenti sia civili che religiosi per mantenere il controllo sui territori limitrofi. La presenza greco-locrese ad Anoia è confermata dal ritrovamento di monete e reperti archeologici.[4][5]

Impero Romano[modifica | modifica wikitesto]

In c.da Aracri sono state ritrovate alcune monete romane ed altri reperti archeologici di questo periodo.[6]

VIII – XII secolo[modifica | modifica wikitesto]

In questo periodo vengono edificati in Calabria numerosi monasteri dell’ordine di San Basilio, nell’attuale centro di Anoia Superiore venne costruito quello di S. Maria del Ruvo (anche se la data di effettiva costruzione e quella della sua successiva distruzione rimangono tuttora incerte).[7]

In tutto il territorio reggino, ed anche ad Anoia, avvenne un mescolamento di razze e di lingue. La popolazione era formata da greci, latini, saraceni, longobardi, normanni. La lingua scritta era il greco, ed anche la lingua parlata era ricca di questi vocaboli.[5]

Periodo feudale[modifica | modifica wikitesto]

Già esistente nel XIII secolo[7], quando secondo altre fonti prese il nome da una famiglia che lo ebbe in feudo nei primi del 1300. Nel 1270 era un importante borgo e venne assegnato come Baronia alla famiglia De Nao[8]; in seguito passò ai De Orta, ai De Acquarola, ai Maiuli, agli Anoja, ai Caracciolo di Gerace[9][10], ai Ruffo di Sinopoli e ai Paravagna, sotto i quali divenne Marchesato nel 1664. Il feudo produceva grani, granidindia, frutti, vini, olj e gelsi,[11] risultava così composto: Anoja Superiore (faceva di popolazione 530) Anoja Inferiore (faceva di popolazione 730) Maropati (faceva di popolazione 451) Tritanti (faceva di popolazione 352); complessivamente il feudo faceva di popolazione 2063.[12][13][14][15][16]

Nel 1560 a Maropati era già esistente la chiesa di San Giorgio[17].

Nel 1582 veniva fondato il convento dei minimi (Anoia Inferiore) dedicato a S. Maria della Grazia facente riferimento all’ordine di San Francesco di Paola.[18]

Tra il 5 febbraio ed il 28 marzo del 1783 un forte terremoto distrusse Annoja Superiore (548 abitanti, morti 58), Annoja Inferiore (1040 abitanti, morti 154), Tritanti (306 abitanti, morti 11 e danni per 40.000 ducati) Maropati (1513 abitanti, morti 226)[19][20]. I centri vennero ricostruiti dal Re N. S.[4][21][22][23] Nel 1791 un successivo terremoto colpì nuovamente questi paesi causando lesioni in numerosi edifici e la caduta di piccole parti in muratura, ad Anoia Superiore in un angolo della chiesa di San Sebastiano si aprì una lesione che andava fino alla sommità del campanile, il quale subì anche gravi danni alle arcate e dovette essere demolito.[24][25]

Nel 1793 veniva realizzata per opera dello scultore Vincenzo Scrivo la statua della Immacolata (Tritanti).

Regno delle due Sicilie[modifica | modifica wikitesto]

Con il riordino amministrativo disposto dal decreto 4 maggio 1811, il territorio di Anoja veniva diviso in due comuni: Anoja e Maropati. Anoja Comune del napoletano, provincia di Calabria Ulteriore I, Corte di Appello di Catanzaro, tribunale di Palmi, circondario di Palmi, diocesi di Mileto, mandamento di Cinquefrondi, formato da Anoja Superiore[26][27] e da Anoja Inferiore. Ha una popolazione, secondo l’ultimo censimento del Regno di Napoli (anno 1862) di 1826 abitanti (859 maschi, 967 femmine). La sua guardia nazionale consta di una compagnia con 125 militi attivi e 17 di riserva: totale 142 militi. La mobilizzabile è di 30 militi. Gli elettori politici sono inscritti nelle liste elettorali nel comune di Cittanova. Nel 1863 erano 54. L’ufficio postale è a Polistena. Pel Dazio consumo è comune di quinta classe. Il suo territorio è in lungo piano e di buona aria, ed assai acconcio alla coltivazione delle viti, oli e dei gelsi. Il Capoluogo Anoja Superiore[28], dista 27 Chilometri da Palmi. Esso possiede l’opera Cappella, che ha un reddito di L. 4530 per elemosine. [29][30][31]

Regno d’Italia[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º dicembre del 1883 viene istituito l’ufficio postale.[32]

Vengono realizzate le prime opere pubbliche, incanalamento della rete fognaria (fine XIX secolo), sostituzione dei lampioni a petrolio con quelli elettrici, impianto telegrafico per le comunicazioni (primi anni del XX secolo).

All’inizio del XX secolo diversi terremoti colpirono il territorio di Anoia, 1905, 1907, ed il più grave verificatosi il 28 dicembre 1908. Il centro che venne maggiormente colpito fu quello di Anoia Superiore dove “Il terremoto fu rovinoso; su 771 case che componevano la località 2 crollarono, 20 risultarono gravemente danneggiate ed in 29 si registrano danni.” così il Baratta descrisse l’evento.[33][34]

Nel 1933 vengono completate le prime scuole pubbliche (scuole elementari) nei due centri. Nel 1934 viene completata la chiesa di Maria SS. Assunta meta di pellegrinaggio per diversi anni.

Repubblica Italiana[modifica | modifica wikitesto]

Agli inizi degli anni ’50 viene realizzata la rete idrica comunale per le civili abitazioni. Nel 1955 vengono realizzati gli edifici per le scuole medie. Il 10 giugno 1979 il comune passa dalla diocesi di Mileto alla diocesi di Oppido-Palmi.[35]

Nei primi anni ’90 viene completata la rete del metano per la fornitura alle civili abitazioni. Nel 1995 avvengono le prime connessioni a internet (tecnologia dial-up), dalla fine anni ’90 vi è la possibilità di collegarsi ad internet con la tecnologia xDSL, nel 2015 avviene la copertura del territorio con la fibra ottica.

In calo demografico dal 1951; in dissesto economico dal 2012.

Monumenti e luoghi d’interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Borgo antico: la parte più antica di Anoia Superiore.[36]
  • Ex Chiesa di S. Nicola: chiesa del XVI secolo colpita dal terremoto della Calabria meridionale del 1783 e ricostruita nel 1803.[36]
  • Chiesa di S. Sebastiano: chiesa edificata nel XVII secolo e colpita dal terremoto del 1783 e del 1791 venne ricostruita nel 1831.[37]
  • Chiesa della Madonna dell’Assunta.[38]
  • Chiesa di S. Nicola: chiesa degli anni trenta del XIX secolo.[36]
  • Villa comunale: giardino con panorama dell’Aspromonte da una parte e del Mar Tirreno dall’altra.[36]
  • Palazzo Paravagna: residenza della famiglia di feudatari Paravagna fino al 1806.[36]
  • Anfiteatro comunale per spettacoli durante le festività del paese o per manifestazioni di ogni genere*
  • Fontana vecchia.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[39]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

La religione più diffusa è quella cattolica di rito romano. La città fa parte della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi e del vicariato di Polistena. Il territorio comunale è attualmente suddiviso in due parrocchie: San Nicola vescovo (ad Anoia Inferiore)[40] Statua scolpita da Fortunato Morano nel 1802, e la Madonna del Carmine scolpita da Francesco Morani n. 1804 e San Sebastiano (ad Anoia Superiore)[41], e Madonna Assunta scolpita da Francesco Morani n. 1804.

Sempre in ambito del cattolicesimo è presente ad Anoia un istituto religioso femminile, composto dalle Suore Missionarie del Catechismo (ad Anoia Superiore), congregazione fondata da padre Vincenzo Idà il 5 agosto 1939.[42].[43]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

  • Taglio della quercia e falò in onore di San Sebastiano Martire (19-20 gennaio);[44]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

A seguito del Piano di Razionalizzazione della Rete Scolastica nel Comune sussistono le seguenti Istituzioni Scolastiche: istituto comprensivo “Anoia Giffone Maropati”

Persone legate ad Anoia[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Campo sportivo comunale con squadra A.C Nuova Primula e A.S.D. Sanojese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat – Popolazione residente al 30 novembre 2016.
  2. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia(PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
  3. ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 30.
  4. ^ a b c Domenico Caruso, Origini e vicende feudali di Anoia, classitaly.com.
  5. ^ a b Piromalli A., Maropati storia di un feudo e di un’usurpazione, Cosenza, Brenner, 1981.
  6. ^ Pinacoteca “L. Repaci” di Palmi.
  7. ^ a b Girolamo Marafioti, Chroniche et Antichità Di Calabria, Padova, Ad instanza de gl’Uniti, 1601.
  8. ^ ITALIAPEDIA | Comune di Anoia – Storia, su www.italiapedia.it. URL consultato il 18 giugno 2015.
  9. ^ Nel libro della Nobiltà dei Caracciolo il nome del feudo viene riportato come Anogia
  10. ^ Nel periodo in cui i Caracciolo furono proprietari (1520 circa), il feudo comprendeva anche le terre di Plaisano e metà Galatro, ed avevano la giurisdizione criminale di Feroleto. Giuseppe Galasso, Economia e società nella Calabria del cinquecento, Napoli, Guida, 1992.
  11. ^ Giuseppe M. Alfano, Istorica descrizione del regno di Napoli ultimamente diviso in quindici provinciecolla nuova mutazione di esse nello stato presente, Dai Torchi di Raffaele Miranda, 1º gennaio 1823. URL consultato il 6 settembre 2015.
  12. ^ Fine XVIII secolo.
  13. ^ Sistema Informativo Unificato per le Sopraintendenze Archivistiche
  14. ^ Della Calabria Illustrata opera varia istorica
  15. ^ Giuseppe Maria Alfano, Istorica descrizione del regno di Napoli diviso in dodici provincie: in cui si fa menzione delle cose più rimarchevoli di tutte le città, terre … e torri marittime in esse contenute con le badie del regno: le di loro giurisdizioni ecclesiastiche, e politiche: la qualità dell’aria d’ogni paese; ed il numero delle rispettive populazioni. Vi è infine la serie cronologica di tutt’ i sovrani di Napoli; ed un elenco alfabetico degli uomini illustri del regno colle di loro patrie, Presso V. Manfredi, 1º gennaio 1798. URL consultato il 6 settembre 2015.
  16. ^ Giovanni Fiore, Della Calabria illustrata – opera varia istorica, 1691.
  17. ^ SIUSA – Parrocchia di San Giorgio e Sant’ Atenogene di Maropati, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 15 settembre 2015.
  18. ^ Campanella M., S. Francesco di Paola e l’ordine dei Minimi nel Regno di Napoli, Napoli, Senatore, 2007, pp. 154-157-178-183, ISBN 978-88-89946-39-8.
  19. ^ Giovanni Vivenzio, Istoria de Tremuoti Avvenuti nella provincia di Calabria Ulteriore e nella città di Messina, Napoli, Stamperia regale, 1787.
  20. ^ Giuseppe Maria Alfano, 2 1-Istorica descrizione del Regno di Napoli ultimamente diviso in quindici provincie colla nuova mutazione di esse nello stato presente vi si osservano i siti, le origini, e antichità, secondo il senso della storia: le giurisdizioni chiesastiche, e politiche di ciascun paese: la qualità dell’aria, che vi si respira: i prodotti, che offrono, e il numero preciso delle di loro popolazioni. Si fa menzione ancora de’ monti, de’ fiumi, e laghi primarj; che bagnano un tal continente. Con nuove carte topografiche, la prima di questo intero Regno e le altre otto delle provincie particolari di esso. Opera dell’incisore Giuseppe Maria Alfano, dai torchi di Raffaele Miranda (Vicoletto Giardini S. Nicandro, 1º gennaio 1823. URL consultato il 14 settembre 2015.
  21. ^ Emergenza Macrosismica di Francesco Gaudioso
  22. ^ Dizionario Storico Grafico Civile
  23. ^ AA. VV., Catalogue of strong earthquakes in Italy, storing.ingv.it, 2015.
  24. ^ Arch. G. Oliverio, Archivio di stato di Catanzaro – Cassa Sacra, Catanzaro, Segreteria Pagana, 1791-92.
  25. ^ AA. VV., Catalogue of strong earthquakes in Italy, Advanced laboratory of historical seismology, 2015.
  26. ^ Dizionario corografico dell’Italia: opera illust[r]ata da altre 1000 armi comunali colorate …. A-B.. I., Vallardi, 1º gennaio 1870. URL consultato il 20 novembre 2015.
  27. ^ Gabriello De Sanctis, Dizionario statistico de paesi del Regno delle Due Sicilie redatto e rettificato per cura di Gabriello De Sanctis, Stamp. e cartiere del Fibreno, 1840. URL consultato il 28 maggio 2015.
  28. ^ Raffaele Mastriani, Dizionario Geografico-Storico-Civile, 1º gennaio 1838. URL consultato il 20 novembre 2015.
  29. ^ dizionario corografico d’Italia del 1868
  30. ^ dizionario corografico del regno di Napoli del 1863
  31. ^ i nomi degli altri comuni citati sono stati riportati con quelli attuali
  32. ^ ISTITUTO DI STUDI STORICI POSTALI onlus, Estratto da Bullettino postale, anno 1883,, in 1883.
  33. ^ Baratta M., La catastrofe sismica calabro messinese, Roma, 1910.
  34. ^ AA. VV., Catalogue of strong earthquakes in Italy, Advanced laboratory of historical seismology, 2015.
  35. ^ Giovanni Paolo II, Quo Aptius, in Decreto papale, 10 giugno 1979.
  36. ^ a b c d e Punti di interesse – Comune di Anoia.
  37. ^ oppido-palmi.chiesacattolica.it, http://www.oppido-palmi.chiesacattolica.it/pls/oppido/bd_dioc_annuario_css.singolo_ente?p_pagina=22851&id_dioc=19&cod_icsc=1170002&id_en=3&colore1=&colore2=&layout=0&rifi=&rifp=&vis=1 .
  38. ^ mobitaly.it, http://www.mobitaly.it/DettaglioPoI.aspx?IId=430 .
  39. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  40. ^ Parrocchia di San Nicola – Anoia
  41. ^ Parrocchia di San Sebastiano – Anoia
  42. ^ suoremissionariedelcatechismo.org, http://www.suoremissionariedelcatechismo.org/39.aspx .
  43. ^ Istituti religiosi femminili della diocesi
  44. ^ webiamo.it, http://www.webiamo.it/calabria/151-religiosita-in-calabria/7413-anoia-superiore-san-sebastiano.html .
  45. ^ Girolamo Marafioti, Chroniche et Antichità Di Calabria, 1º gennaio 1601. URL consultato il 3 dicembre 2015.
  46. ^ Comune di Cinquefrondi, Convento San Filippo, Comune di Cinquefrondi.
  47. ^ Archeologia Medievale, XXXIII, 2006, All’Insegna del Giglio, 1º dicembre 2006, ISBN 978-88-7814-336-4URL consultato il 13 gennaio 2017.
  48. ^ Francesco Arcà / Deputati / Camera dei deputati – Portale storico
  49. ^ Suore Missionarie del Catechismo
  50. ^ Domenico Defelice

 

 

http://www.comune.anoia.rc.it/