Melicucco

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Melicucco (Melikokkos in greco-calabro) è un comune italiano di 5.045 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria, in Calabria.

Situato nell’area geografica della Piana di Gioia Tauro, si trova a circa 165 metri s.l.m.

Centro pianeggiante di origini medievali, alle tradizionali attività agricole ha affiancato modeste iniziative industriali e terziarie.

Il centro abitato è attraversato dalla SP 5 ex SS281 (Rosarno-Marina di Gioiosa Jonica). Nella parte bassa del territorio scorre la fiumara Sciarapotamo che si estende nella parte settentrionale della provincia ai margini della piana di Rosarno, ai piedi dei rilievi collinari, nel bacino del fiume Mesima, tra Rosarno, Feroleto della ChiesaAnoia, Polistena e Cittanova.

I melicucchesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse e la località San Fili.

Il territorio ha un profilo geometrico ondulato, con differenze di altitudine non molto accentuate.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del comune deriva dal greco melìkokkos che significa “bagolaro[3].

Secondo la leggenda, quest’albero possedeva la straordinaria capacità di donare a coloro che avessero mangiato i frutti una forza erculea.

Secondo invece lo storiografo Giovan Battista Pacichelli il nome venne dato per la dolcezza del clima e l’abbondanza fertile del territorio.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Polistena e Storia delle ‘ndrine di Polistena.

Casale della baronia di San Giorgio Morgeto, nella seconda metà del XVI secolo fu venduto da Consalvo II di Cordova a Violante della Quadra. In seguito registrò diversi passaggi di proprietà, venendo assegnato a Cola Tomarchiello da Tropea, a Ottavio Mangeruva, ai Ruffo di Scilla e ai Milano, sotto la cui signoria rimase fino al crollo del sistema feudale, decretato dalle leggi napoleoniche.[5]

Espansosi sul finire del Seicento, fu quasi interamente distrutto dal terremoto della seconda metà del XVIII secolo che devastò tutta la Piana di Gioia Tauro. All’inizio dell’Ottocento con le riforme amministrative attuate dai francesi a seguito del riordino degli assetti interni del Regno di Napoli, (così come si era deciso per tutti gli stati europei del tempo in occasione del Congresso di Vienna convocato alla vigilia della disfatta napoleonica) fu incluso tra le università del cosiddetto governo di Polistena per poi essere retrocesso a località di questa cittadina.[6]

Nel giugno del 1935, da Roma provengono delle indiscrezioni sulla possibilità concreta che il governo fascista restituisca l’Autonomia amministrativa a Melicucco.

Ai primi di agosto del 1935 l’entusiasmo dei melicucchesi viene raffreddato da un incidente aereo capitato ad un velivolo sul quale viaggiavano personalità e funzionari che dovevano raggiungere l’Eritrea. A morire, fra gli altri è il Ministro dei LL.PP., Luigi Razza, originario di Vibo Valentia. Razza stava per proporre non solo l’elevazione a Provincia della “sua” Vibo Valentia, ma aveva pure mostrato interesse verso l’autonomia amministrativa di Melicucco che intendeva proporre direttamente al Duce. La disponibilità di Luigi Razza verso la causa melicucchese, nasce dall’amicizia personale che il Ministro ha con un suo stretto collaboratore presso il Ministero; un dirigente originario di Melicucco: Domenico Romano.

La tragica uscita di scena di Luigi Razza fece nascere non poche preoccupazioni circa l’autonomia amministrativa di Melicucco. Il 5 settembre dello stesso anno il Duce nominò il nuovo Ministro dei LL.PP. La scelta di Benito Mussolini cadde su un gerarca fascista: Giuseppe Cobolli Gigli. Le preoccupazioni dei melicucchesi vennero dipanate verso la fine di ottobre del 1935: il Duce, anche in ossequio alla volontà di Luigi Razza, si era espresso favorevolmente alla nascita del nuovo Comune.

La nascita del comune risale al 14 luglio 1936, anno in cui Melicucco, in precedenza frazione di Polistena (dal 1816 e fino al 1936), il Podestà di Polistena era Giuseppe Lombardi ed il Rev.mo Monsignore Luigi Guido, Arciprete di Polistena. Divenuto comune indipendente comprendendo parti del territorio antecedentemente detenuto da Rosarno e dalla stessa Polistena.[7]

Tornare ad essere Comune autonomo è stata una condizione che ha favorito uno sviluppo molto sostenuto: basta pensare che in 75 anni Melicucco ha registrato una crescita urbana enorme ed ha più che raddoppiato la sua popolazione residente, con un incremento che non ha riscontri in nessun comune della provincia di Reggio Calabria. Non è un caso che nel 1996 un particolare studio dell’Istat ha inserito Melicucco fra i primi dieci comuni italiani dal più alto tasso di natalità.[8]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Immagine della processione di San Rocco a Melicucco il 16 agosto.

Il santo patrono è san Nicola di Bari, festeggiato il 6 dicembre con la celebrazione della santa messa e la processione a cui partecipano numerosi fedeli. L’autore della scultura del santo è Francesco Morani.

Grande importanza riveste anche la festa di San Rocco, celebrata il 16 agosto di ogni anno, con riti religiosi, festeggiamenti musicali e giochi pirotecnici preceduti dal “ciuccio”, un asino di cartapesta munito di polvere da sparo pirotecnica. La Settimana Santa, nella quale si svolgono (il Venerdì Santo) la passione di Cristo e (Domenica di Pasqua) la famosa “affruntata” tra Gesù risorto e Maria Vergine; la fiaccolata dell’Immacolata, celebrata all’alba di ogni 8 dicembre ed infine il presepe vivente, raffigurazione umana della nascita di Cristo. Molto attesa e seguita la tradizionale novena natalizia durante la quale vengono suonate musiche caratteristiche. Sino a non molti anni addietro si sentiva la zampogna, ma adesso gli zampognari sono stati sostituiti da suonatori di strumenti più moderni. La statua in legno di Sant’Antonio è opera dello scultore Fortunato Morano.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

La cucina melicucchese si può definire una cucina povera ma, allo stesso tempo, ricca di sapori e condimenti. Piatto tipico per eccellenza sono i “maccarruna”, maccheroni conditi con il sugo al sapore di carne di capra e le patate fritte con peperoni e melanzane. La coddarainsieme alle salsicce, alla nduja melicucchese e alla soppressata, sono il fiore all’occhiello della tradizione natalizia.

Il dolce tipico sono le nacatole, biscotto fritto a base di uova, strutto e liquori profumati. Caratteristica della cucina locale è la preparazione casereccia della salsa di pomodoro e di diversi prodotti in salamoia o sott’olio, quali le olive, i peperoncini piccanti, le sardine e le verdure in giardiniera. Un’altra pietanza caratteristica della cucina melicucchese sono: “i zippuli”, che oltre ad essere preparate come dolce, vengono preparate anche in varianti salate, ripiene e a mo’ di ciambella salata.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L’economia del paese è prevalentemente agricola, basata sulla produzione dell’olio di oliva e degli agrumi (arance e mandarini). L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, estrattivo, della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi, del vetro e della fabbricazione di strumenti ottici e fotografici, oltre che di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario.

Persone legate a Melicucco[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat – Popolazione residente al 31 agosto 2012.
  2. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
  3. ^ Maropati, storia di un feudo e di una usurpazioneAntonio Piromalli, Cosenza, Brenner, 1981 (2º ed. Pellegrini, 2003)
  4. ^ http://melicucco.asmenet.it/index.php?action=index&p=76
  5. ^ Comune di Melicucco: Home
  6. ^ Comune di Melicucco in Calabria
  7. ^ Storia – Comune di Melicucco
  8. ^ Ricerca storica condotta da Francesco Scopelliti, urbanista e sindaco di Melicucco dal 2001 al 2005.
  9. ^ Statistiche I.Stat – ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.

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