Bagnara Calabra

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Bagnara Calabra è un comune italiano di 10.468 abitanti[2] della città metropolitana di Reggio Calabria, in Calabria. Il toponimo originario è “Bagnara”: “Bagnara Calabra” fu assegnato in seguito all’unificazione d’Italia per distinguere il comune calabrese da quello di Bagnara di Romagna.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Bagnara è situata a pochi chilometri dallo Stretto di Messina, in una zona costiera chiamata Costa Viola, lambita a ovest dal mar Tirreno e posta in fondo ad un’insenatura tra le colline a strapiombo sul mare.

Scilla e Costa Viola

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo nucleo abitato di cui conserviamo sicura testimonianza storica nasce intorno al 1085, con la fondazione dell’Abbazia Nullius di Santa Maria V.G. e i XII Apostoli ad opera del conte Ruggero d’Altavilla ed in breve tempo acquisisce un ruolo di primo piano nelle vicende politiche e religiose meridionali. Ipotesi storiche tendono a far risalire le origini di Bagnara al periodo fenicio all’VIII secolo a.C. Tali affermazioni sarebbero, secondo alcuni storici, suffragate dalle tante affinità con questo popolo di navigatori.[senza fonte]

Grande importanza ebbero nel passato le confraternite che, nate intorno ai secoli XVII e XVIII, sono attive ancora oggi.

Monumenti e luoghi d’interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Degne di nota sono le varie chiese storiche del centro cittadino e delle frazioni, prime fra tutte le chiese dedicate a Maria SS. del Monte Carmelo e site nel centro cittadino ed in frazione Ceramida. Altresì la Chiesa di Maria SS. del Rosario ospita la notevole statua marmorea cosiddetta “del Padreterno”, secondo ricerche e testimonianze storiche risalente al periodo abbaziale e facente anticamente parte d’un gruppo di altre statue decorative del prospetto, create da Botteghe d’arte messinesi, forse addirittura da quel Giannangelo Montorsoli, frate fiorentino, scultore e coadiutore di Michelangelo Buonarroti (o comunque della scuola manierista), che operò a Messina fra il 1547 ed il 1557.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Villa De Leo – esterno

  • Proseguendo lungo la Strada Statale 18, è possibile ammirare Villa De Leo di proprietà della famiglia De Leo. Commissionata dal Commendatore Antonio De Leo all’architetto genovese Eugenio Mollino nel 1910, rappresenta il primo grande progetto di abitazione signorile a struttura antisismica. La Villa è in puro stile Art Nouveau, di particolare pregio sono le pavimentazioni in mosaico policromo e le ricercate vetrate realizzate a Milano; nel 2011 con decreto ministeriale, Villa De Leo è stata dichiarata di interesse culturale particolarmente importante e quindi sottoposta a tutela da parte del Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo, con le seguenti motivazioni: La Villa De Leo, progettata dall’architetto Eugenio Mollino, costituisce un raro esempio di abitazione signorile della ricostruzione post-terremoto del 1908 in cui, i paradigmi estetici e culturali della fine dell’Ottocento si ritrovano sapientemente ed efficacemente coniugati con le esigenze strutturali, funzionali e con le tecnologie emergenti e pertanto riveste valore storico-architettonico. L’edificio con la sua architettura ricca ed elegante qualifica, inoltre, un contesto di grande rilevanza storica e paesistica quale è il promontorio di Marturano.
  • In prossimità, il plesso del Palazzo Ducale dei Ruffo, localmente noto anche col nome di Castello Emmarita, che domina il blocco roccioso di Marturano ed al quale è possibile accedere anche attraverso antichi sentieri che dai rioni Marinella e Canneto conducono nella parte alta del centro abitato, l’antico borgo bagnarese di Porelli.

Ad esso si perviene anche solcando il famoso Ponte di Caravilla, l’unico ponte in pietra al mondo ad essere attraversato per tre volte.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Torre Ruggiero

  • Nell’odierno Rione Marinella, storico rione di pescatori, sorge una torre, risalente al XV, XVI secolo, chiamata Torre Aragonese o di Capo Rocchi, o, più volgarmente, di Re Ruggero. Essa era anticamente parte integrante di un sistema di torri che fungevano da punti di avvistamento contro le scorribande saracene lungo la costa tirrenica: veniva infatti indicata anche come 32ª torre della Calabria Ulteriore (o Calabria Ultra). Secondo una locale tradizione, detta torre comunicava direttamente con i centri signorili e religiosi locati nelle odierne Località Belvedere e Contrada Pinno. In particolare, sulla Rupe di Marturano, a dominare tutto il territorio sottostante, sorgeva l’antica Abbazia voluta da Ruggero il Normanno, unico esempio ai tempi della fondazione di struttura religiosa cattolica di rito romano in un territorio allora fortemente impregnato dalla presenza della Chiesa greca. Per questo venne allora assurta allo status di “res nullius”, ovvero soggetta direttamente alla sola autorità papale; nel tempo, grazie alle donazioni di Ruggero, i possedimenti e l’influenza abbaziale si estesero fino a Cefalù, in Sicilia. L’Abbazia è andata distrutta a causa del terremoto del 1783.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

  • In piazza Marconi, situata nella zona centrale del Corso V. Emanuele II, sorge una stele marmorea realizzata dalla “BM di Carmelo Barbaro”, artista bagnarese, su progetto dell’architetto Albanese. Tale monumento è un omaggio al navigatore solitario Vincenzo Fondacaro, recante simbolicamente un veliero e sulla parte laterale l’effigie dello stesso. Quest’ultima, scolpita nel bronzo, è opera della scultrice Carmen Potortì. Non vi è nessun’altra indicazione se non il motto di Fondacaro: “Audere Semper” vale a dire “Osare Sempre”.
  • All’ingresso nord del centro cittadino bagnarese troviamo la Fontana a Garibaldi, in stile palladiano, eretta il 24 agosto del 1864 per ricordare il duplice passaggio del Grande Generale. La sera del 24 agosto 1860, insieme a dieci ufficiali, Garibaldi sostò in casa del capitano della Guardia Nazionale Carmine Romano. Ciò che resero ancora più importante la sosta del Garibaldi in Bagnara furono le parole che scrisse a Nino Bixio dalle mura che lo ospitavano. Incitandoli a combattere scrisse: “Quando c’è da combattere sapete che non vi risparmio” . Una lapide marmorea affissa alla parete centrale della casa in Via Nastari ricorda lo storico evento. La leggenda popolare vuole che il Garibaldi, lasciata la casa della Guardia Nazionale, e dirigendosi verso nord, si fermò presso questa fontana per dissetarsi.
  • Nel Rione Porelli è anche presente la composizione scultorea detta “del Calvario”. Esso è proprietà della Confraternita della Sacre Stimmate di San Francesco e dell’Immacolata. Incerto risulta l’anno di costruzione e la provenienza. Opera di maestranze locali, prese il nome di Calvario in quanto constava di tre piccole croci in ferro poggiate su una nicchia in marmo ove era prodotta in bronzo l’immagine della pietà di Michelangelo a basso rilievo. Completamente rinnovato nel mese di novembre 2004, il nuovo calvario, situato presso lo stesso sito in Via Nazionale del Rione di Porelli, è stato inaugurato l’otto dicembre del 2004 in occasione del 50º anniversario dall’incoronazione della statua della Madonna. Oggi si può ammirare una riproduzione della pietà in gesso bianco poggiata sull’antica base in marmo. Alle sue spalle si erige una grande croce in ferro battuto, prodotta artigianalmente dalla ditta bagnarese “R. D’auria”. Provenendo da nord suggestivo è il paesaggio che si apre alle spalle del Calvario. Una grande distesa verde si abbraccia al mare mentre la Sicilia e le isole Eolie fanno da sfondo a tale opera. Nel periodo pasquale viene adibito a sepolcro che i fedeli visitano il giovedì santo nel consueto e tradizionale “Giro dei Sepolcri”.
  • In frazione Solano Inferiore è ancora possibile ammirare la fontana con riportata l’iscrizione del jus primae noctis dei Ruffo di Sinopoli-Bagnara-Scilla.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[3]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Il comune ospita un istituto comprensivo e un istituto d’istruzione superiore.

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Una produzione caratteristica di Bagnara è il torroneA portare la tradizione del torrone a Bagnara sarebbe stata una nobildonna di nome Cardones che, giunta dalla penisola iberica, diffuse la prima ricetta, evolutasi poi nel tempo in Calabria[senza fonte]. L’elemento base, insieme alla mandorla, è il miele di zagara coltivato sulla Costa Viola e in buona parte del territorio calabrese.

Persone legate a Bagnara Calabra[modifica | modifica wikitesto]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni e quartieri[modifica | modifica wikitesto]

  • Pellegrina è la frazione principale del Comune, di circa 2000 abitanti, situata nelle colline attigue a nordovest del nucleo abitativo.
  • Ceramida è un agglomerato di case cottiguo alla frazione di Pellegrina con poco meno di 400 abitanti, sorge su alture argillose e ricche di terrazzamenti. Il nome Ceramida o Keramida, in greco equivale a “tegola” o a forse “ceramidio”. Importante è la produzione di ceramiche e del pane di grano prodotto anche a Pellegrina. I principali monumenti della contrada sono la chiesa del Carmine e il Monumento dei Caduti.
  • Solano Inferiore è una frazione di circa 600 abitanti situata sulla collina ad una altezza media di circa 500 metri s.l.m.. L’economia è prevalentemente agricola. Importante è la produzione di legno di castagno molto pregiato. I principali monumenti sono: il monumento a Paolo de Flotte, la monumentale fontana Borbonica situata al cosiddetto ” Passo di Solano “, la Chiesa di Maria SS. delle Grazie la cui festa annuale ricade nella giornata della terza domenica di agosto.
  • Marinella è il rione più esteso di Bagnara, nasce dalla rupe di Marturano sviluppandosi per più di 2 km fino alla Torre Ruggiero racchiuso da scoscesi pendii. Il quartiere è popolato soprattutto da pescatori e consta all’incirca 4000 abitanti. Fu quasi distrutta come tutta la cittadina dai due terremoti avvenuti nel 1783 e nel 1908. Secondo la leggenda, nel XVIII secolo venne ritrovata sulla spiaggia del rione una statua raffigurante la Madonna, venne costruita una chiesa in suo onore (l’attuale Chiesa Maria SS. Di Porto Salvo) la quale nell’ultima domenica di settembre di ogni anno viene fatta una processione per le vie di Marinella e per un breve tratto viene trasportata in una barca.
  • Centro storico è il punto focale di Bagnara, nasce su una zona pianeggiante, qui è presente il Municipio, ma anche diversi negozi e strutture ricettive. È popolato da circa 3000 persone.
  • Arangiara prende il suo nome da antiche piantagioni di aranceti, sorge su un territorio abbastanza scosceso contiguo a quello del centro abitato. Qui sono presenti il maggiore numero di chiese come l’Abbazia di Santa Maria e i XII apostoli, la Chiesa del Rosario e la Chiesa del Carmine che nasce sopra una zona collinare.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L’economia di Bagnara è basata prevalentemente sulla pesca del pesce spada, sull’agricoltura (viticultura), sul turismo balneare e sulla lavorazione aritgianale del vetro. Bagnara è famosissima per la produzione del torrone che è il più rinomato in Calabria, ha da poco ricevuto il riconoscimento IGP [4][5]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

(n.b.: ove non diversamente specificato si tratta di sindaci)

  • 1799 – Rosario Messina Spina è il primo sindaco. Si ricorda – tra l’altro – l’abolizione di tasse e balzelli imposti dai Ruffo. Morì nel 1814.
  • 1806 – Francesco Zagari, detto “Fica”
  • 1810-1811 – Pietro Fedele
  • 1812-1814 – Carmine Arcidiacono
  • 1815-1816 – Vincenzo Romano
  • 1816 – Stefano Palumbo
  • 1818-1821 – Domenico Antonio Parisio
  • 1822-1824 – Giovanni Parisio
  • 1825 – Carmine Arcidiacono (secondo mandato)
  • 1828 – Agostino Versace
  • 1829 – Pietro Fedele
  • 1830-1834 – Agostino Versace
  • 1835 – Carlo Arcidiacono
  • 1836-1839 – Giovanni Parisio (secondo mandato)
  • 1840-1842 – Vincenzo Savoia
  • 1843-1845 – Giovanni Denaro
  • 1846-1848 – Vincenzo Savoia
  • 1849-1851 – Francesco Versace
  • 1852-1854 – Vincenzo Parisi
  • 1854 – Giuseppe Leonardis
  • 1855-1860 – Francesco Spoleti
  • 1861 – Giacomo Perugini
  • 1862 – Gaetano Patamia
  • 1863 – Francesco Catalano
  • 1864-1866 – Giuseppe Leonardis (secondo mandato)
  • 1867-1869 – Vincenzo Romano
  • 1870-1879 – Antonio Candido
  • 1879-1881 – Francesco Catalano
  • 1882-1884 – Vincenzo Parisi
  • 1885 – Sciolto il consiglio comunale, Antonio De Leo delegato dal Prefetto fino al 1888
  • 1889-1891 – Vincenzo Denaro, eletto il 16 ottobre
  • 1892-1895 – Francesco Messina
  • 1896 – Vincenzo Parisio
  • 1896-1997 – Dispute e contestazioni; il 1º agosto 1897 è sindaco Gennaro Candido; riconfermato nel 1906, muore nel 1906
  • 1906-1908 – Andrea De Leo fu Rosario, eletto il 17 marzo 1906
  • 1909-1914 – Giuseppe Messina fu Francesco
  • 1915-1917 – Giuseppe Lupini
  • 1917 – Scioglimento del consiglio e commissariamento (prima Attilio Panetta, poi Michele Giannattasio, fino al 24 novembre 1920)
  • 1920-1923 – Cesare Candido
  • 1924 – Vesuvio Michele, commissario
  • 1925 – Ranella Luca, commissario
  • 1925 – Steiner Giulio Cesare, commissario
  • 1926 – Aria Francesco, commissario
  • 1927 – De Leo Antonio
  • 1928-1930 – De Leo Antonio, commissario
  • 1931-1932 – Lombardo Ugo, commissario
  • 1933-1934 – Ciccone Francesco, commissario
  • 1935-1936 – Romano Nicola, podestà
  • 1937 – Barbagallo Gaetano
  • 1938 – Conserva Vito
  • 1938 – De Leo Giuseppe
  • 1939 – Pignataro Rocco
  • 1940-1941 – De Leo Giuseppe, podestà
  • 1942 – Mammino Domenico, commissario
  • 1943 – Conserva Vito
  • 1944-1945 – Gioffrè Vincenzo
  • 1946 – De Leo Francesco
  • 1947-1949 – Pugliese Giuseppe
  • 1950-1951 – Milazzo Vincenzo, commissario
  • 1951 – Scordo Tommaso, commissario
  • 1952-1954 – Milazzo Vincenzo
  • 1955 – Gioffrè Gregorio
  • 1956-1957 – Barilà Sorà Giuseppe
  • 1958 – Zappia Giosafatte
  • 1958-1960 – De Leo Candeloro
  • 1960-1964 – De Leo Candeloro
  • 1964-1968 – Versace Diego
  • 1968 – Malliani Attilio, commissario
  • 1969-1974 – De Leo Candeloro
  • 1974-1977 – De Leo Candeloro
  • 1977-1978 – Ottinà Francesco, commissario
  • 1978-1980 – Versace Carmine
  • 1980-1982 – Zoccali Francesco
  • 1982-1983 – Barilà Domenico
  • 1983-1988 – Fucà Giuseppe
  • 1988-1991 – Molinaro Alfredo
  • 1991-1992 – Barilà Domenico
  • 1992 – Battaglia Attilio, commissario
  • 1992-1994 – Ramondino Giuseppe
  • 1994 – Martino Demetrio, commissario
  • 1994-1996 – Dato Antonino
  • 1996-2000 – Frosina Gregorio
  • 2000-2001 – Latella Luisa, commissario
  • 2001 – Zappalà Santi
  • 2006 – Zappalà Santi
  • 2010 – Cesare Zappia (Sindaco facente funzioni)
  • 2011 – Cesare Zappia
  • 2015 – Commissione straordinaria ex art. 143 TUEL

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città è l’A.C. Bagnarese Calcio che milita nel girone B calabrese di Promozione. I colori sociali sono il bianco e l’azzurro. È nata nel 1947.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat – Popolazione residente al 31 dicembre 2012
  2. ^ Dato Istat al 31/12/2012
  3. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  4. ^ Atlante cartografico dell’artigianato, vol. 3, Roma, A.C.I., 1985, p. 15.
  5. ^ Bagnara Calabra, elireggio.it. URL consultato il 05 giugno 2016.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]