Bruzzano Zeffirio

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Bruzzano Zeffirio (Zefyrion in greco-calabroBruzzànu in calabrese[2]) è un comune italiano di 1.202 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria, in Calabria.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dal promontorio Bruzio (Bruzzano) o dai Bruzi nonché dal vento gentile detto “Zefiro” (Ζέφυρος in greco antico) che allieta il clima della zona e che portò i greci a sbarcare a capo Bruzzano.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Bruzzano ha origine antichissima. Secondo una tesi fu fondata da coloni greci. Quando, per il crescere della popolazione e della civiltà, il luogo divenne angusto da non poterli più contenere e sfamare, gli eredi dei coloni si divisero: una parte penetrò nell’interno e fondò Bruzzano, e una parte si spostò lungo il litorale e fondò prima “Locri Zefiria” da collocarsi nell’odierna contrada “Palazzi” in agro di Bianco e, successivamente, “Locri Epizefirii”.

Monumenti e luoghi d’interesse[modifica | modifica wikitesto]

Bruzzano si caratterizza per la presenza di moltissime acque sorgive come ad esempio le piccole terme di San Phantino e l’acqua Munda che, rinomata per le sue proprietà organolettiche, sgorga ai piedi della frazione Motticella.

Situato a quota 139,00 metri s.l.m., sulla sommità della “Rocca Armenia”, in località Bruzzano Vecchia sorge il “castello di Bruzzano Zeffirio” o “castello d’Armenia”. Il castello, ormai allo stato di rudere, fu edificato tra la fine del X e gli inizi dell’XI secolo e nel 925 divenne quartier generale dei Saraceni. In seguito fu feudo di Giovanni De Brayda dal 1270 al 1305, di proprietà del Marchese di Busca dal 1305 al 1328, dei Marchesi Ruffo dal 1328 al 1456, dei Marullo dal 1456 al 1550, dei Danotto dal 1550 al 1563, degli Aragona de Ajerbe dal 1563 al 1597, degli Stayti nel 1597 e dei Carafa di Roccella fino al 1806.

Fu danneggiato dal sisma del 1783 e ridotto a rudere dai sismi del 1905 e 1908. Numerosi rimaneggiamenti, aggiunte e stratificazioni sono stati effettuati nei periodi storici che si succedettero dal medioevo fino ai primi dell’Ottocento. Il castello di Bruzzano, presenta una tipologia architettonica tipica del territorio e dei periodi storici in cui le varie parti furono costruite. La Rocca Armenia si presenta come un monolite di arenaria locale compatta. Posta a quota 115 metri s.l.m., con una sommità piana, dove sono evidenti i ruderi, a 139 metri s.l.m.. Tale rupe fortificata presenta quindi un dislivello di circa 25 metri rispetto ai ruderi dell’abitato di Bruzzano Vecchia ai piedi della stessa rupe.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[4]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

La Madonna della Catena[modifica | modifica wikitesto]

Si racconta che venne ritrovata all’interno di una cassa sulla spiaggia del Promontorio Capo Bruzzano dalla locale marineria e dai pescatori di Ferruzzano. La statua in alabastro, rappresentante la Madonna con in braccio il Bambino ed un moretto incatenato ai suoi piedi, venne caricata alla volta del paese su un carro trainato dai buoi, che, al confine tra Bruzzano e Ferruzzano, si fermarono e non vollero proseguire oltre: da questo si dedusse la volontà di Maria di costruire in quel luogo una chiesa in suo onore.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

A seguito del Piano di razionalizzazione della rete scolastica nel Comune sussistono le seguenti istituzioni scolastiche: istituto comprensivo “Brancaleone-Africo”.

Persone legate a Bruzzano Zeffirio[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat – Popolazione residente al 30 novembre 2012.
  2. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 105.
  3. ^ Comune di Bruzzano, http://www.comune.bruzzanozeffirio.rc.it/.
  4. ^ Statistiche I.Stat – ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carmine Laganà, Bruzzano Zeffirio, Genealogia di un popolo, Pancallo Ed.Locri, 2015
  • Carmine Laganà, Lo Stato dei Carafa di Bruzzano, Pancallo Ed. Locri, 2014

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