Galatro

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Galatro ([‘galatro]GàlatronGalotyrio in greco-calabro) è un comune italiano di 1.706 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria, in Calabria.

Il paese si trova sulle ultime pendici terrazzate delle Serre Calabre sud occidentali, ai confini della piana di Gioia Tauro, alla confluenza dei fiumi Fermano e Metramo. Quest’ultimo lo divide nei due nuclei di Magenta e Montebello, in una vallata ad est di Feroleto e Plaesano. A Galatro si arriva da una strada di recente realizzazione, che si innesta sulla SS 536 tra Feroleto e Maropati.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo “Galatro” deriva probabilmente dal greco antico gàlatron, γάλατρον, col significato di pendio, burrone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Paese antico e in passato rilevante dal punto di vista delle strutture ed attività religiose. Nel Medioevo Galatro crebbe grazie all’arrivo dei profughi delle città vicine, specie quelle costiere, insidiati dai continui attacchi dei pirati saraceni. Nel 1075 giunsero in città i monaci basiliani che fondarono un importante monastero dedicato a Sant’Elia in quanto, si narra, vi fosse custodito il corpo del Santo. Ed è sempre ai monaci che si deve la scoperta delle fonti termali del Monte Livia, acque sulfuree dalle eccellenti proprietà curative che alimentano ancora oggi le Terme di Galatro, particolarmente rinomate.[2]

Galatro noto per l’abilità dei suoi artigiani, l’attuale centro abitato fu ricostruito dopo il terremoto del 1783 a quota 158 m s.l.m. Tra le attrazioni culturali c’è da menzionare la chiesa di San Nicola all’interno della quale si trovano un altare con statue di inizio Cinquecento attribuite alla scuola del Gagini ed una statua marmorea di San Nicola risalente al XV secolo. La chiesa ricostruita prendeva il nome di chiesa succursale si trovava nella parte alta di Galatro e dopo la devastazione di innumerevoli terremoti con il denaro della Signora Deodato con contratto rogato dal Notaio Marcantonio Morano fu ricostruita la facciata e parte di muri perimetrali e abbellimenti interni che ancora si conservano i disegni allegati al contratto contratto del 1828 tutto questo lo scrissi diverse volte ma mi fu cancellato compreso lo scultore che fece il San Nicola Francesco Morani nato nel 1745-5o. La chiesa. la principale si trovava sulle sponde del fiume Metramo e ad ogni stagione invernale un pezzo di chiesa veniva portato via dal fiume che inondava ad ugni inverno.. Mentre dall’altro lato la chiesa della Madonna della Montagna, prima la statua lignea, e poi i lavori in stucchi furono eseguiti da Francesco Morani di Polistena nel 1841. Data la presenza di sorgenti di acque sulfuree il comune, è conosciuto soprattutto per gli stabilimenti termali. Le acque sgorgano dalla fonte di Sant’Elia, così denominata per la presenza di un monastero basiliano, di cui se ne conservano i resti, a 37 °C e vengono classificate come acque solfuree-salso-iodiche. La sorgente si trova a circa 2 km dal paese, in una stretta gola del monte Livia. L’attuale stabilimento termale nasce dal restauro di quello edificato nel 1882, poco più a valle delle sorgenti[3].

A scoprire le qualità terapeutiche delle acque galatresi si vuole siano stati quei monaci basiliani che in seguito alle scorrerie saracene del 915 – e nel corso delle quali il loro cenobio di Tauriana venne completamente distrutto – cercarono rifugio sulle montagne di Galatro ove, successivamente, edificarono un nuovo convento greco ortodosso dedicato a Sant’Elia nome che, poi, attribuirono anche alle acque delle quali essi stessi ne diffusero l’uso.

Fino al 1891, infatti, i pazienti erano costretti a «bagnarsi» in alcune gore naturali, in prossimità delle sorgenti, o in rozzi tini di legno sistemati alla meglio sul greto del fiume e protetti dagli occhi dei curiosi mediante deboli ed incerte pareti costruite con canne e frasche di elci.

La realizzazione del fabbricato è legata al nome dell’avvocato Giovambattista Buda che con vero spirito imprenditoriale diede a Galatro una struttura sociale di primaria importanza riuscendo a richiamare nella valle del Fermano migliaia di infermi all’anno.

Dopo circa un secolo di varie vicissitudini umane, di passaggi di proprietà e di cambi di gestione, lo stabilimento termobalneare di Galatro tornava ad essere di proprietà del comune grazie all’opera del sindaco Bruno Marazzita. Anche il nuovo palazzo delle Terme è stato ideato e voluto dall’amministrazione con a capo il sindaco Bruno Marazzita.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[4]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

La religione più diffusa è quella cattolica di rito romano. La città fa parte della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi e del vicariato di Polistena. Il territorio comunale attualmente appartiene ad un’unica parrocchia, intitolata a San Nicola e Maria Santissima della Montagna.[5]

Persone legate a Galatro[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Non c’è più la squadra maschile di calcio a 11 ma le squadre di calcio a 5 Futsal Galatro composta da uomini e quella femminile ACF Galatro.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]