Motta San Giovanni

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Motta San Giovanni è un comune italiano di 6 334 abitanti[1] della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima menzione di “Motta San Giovanni” risale ad un documento del 1412: in precedenza doveva trattarsi di un villaggio, dipendente da Santo Niceto, che prendeva il nome dal monastero di San Giovanni Teologo, che venne fortificato probabilmente sotto gli Angioini.

Nel 1466, dopo la caduta di Santo Niceto l’anno precedente, ad opera degli Aragonesi, ottenne un’autonomia amministrativa e venne riconosciuta la sua “universitas“. Successivamente divenne a sua volta una baronia, in possesso prima dei Ruffo e poi, dal 1574, dei Villadicane, che ne rafforzarono le fortificazioni. Dal 1604 fu acquisita dai Ruffo di Bagnara e nel 1682 divenne principato.

Nel 1811 divenne comune autonomo e vi fu aggregato il villaggio di Pellaro, fino al 1834, quando anche questi divenne comune autonomo e Valanidi entrò a far parte delle dipendenze di Motta. Fino agli anni cinquanta l’economia è stata essenzialmente agricola. Gli anni successivi hanno visto il paese subire una forte emigrazione verso il nord Italia e paesi europei come la Francia, la Svizzera e la Germania, dove il lavoro era garantito, con il conseguente abbandono delle campagne.

Nel periodo prebellico, tra il 1912 e il 1913, venne realizzata, per opera di un suo cittadino Carmelo Catalano, una centrale idroelettrica, sfruttando le acque che lambiscono il territorio comunale. Dopo la realizzazione di un elettrodotto tra la centrale (in rione San Giorgio) ed il paese, Motta poté usufruire della luce elettrica, in un periodo in cui i territori limitrofi venivano illuminati ad olio e petrolio. Nel 1915 venne installato il primo mulino per cereali a trazione elettrica. Le macine importate dalla Francia con la caratteristica: non producevano terriccio

Storicamente Motta san Giovanni è nota per la lavorazione artigianale della pietra reggina: una roccia sedimentariacalcarea molto utilizzata in edilizia, estratta principalmente nelle cave di contrada Sarto in Motta San Giovanni e dalle cave del promontorio di Capo dell’Armi, nei pressi di Lazzàro.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[3]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Orograficamente il comune è costituito da una serie di colline che degradano verso il mare. Le frazioni principali di Motta San Giovanni sono Lazzaro e Serro Valanidi.

Frazioni minori sono: Allai, Cambareri, Leandro, Martino, Paolia, Paterriti, Riace Capo, Rione Branca, San Basilio, San Nicola, Sant’Antonio, Sarto.

Persone legate a Motta San Giovanni[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Sono presenti nel territorio comunale varie società sportive, come l’A.S.D. Motta San Giovanni (società nata nel 1975, nel 2012/2013 gioca in Seconda Categoria), la Polisportiva Futura, il Comprensorio C.S. Lazzaro (fondato nel 1974) e la ACSD Virtus San Paolo (fondata nel 2013 nella frazione di Serro Valanidi e che gioca nel 2016/2017 in Seconda Categoria), l’ASD New Team nata nel 2011, che disputa i campionati di pallavolo PGS.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat – Popolazione residente al 31 dicembre 2011.
  2. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente, 1 marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
  3. ^ Statistiche I.Stat – ISTAT URL consultato in data 28 dicembre 2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]